Archivio Storico Ricordi | Giuseppe Verdi
Considerate le sue notevoli doti musicali, il suo maestro di Provesi ed il suo grande benefattore, e futuro suocero, Antonio Barezzi, convinsero il papà di Verdi ad iscriverlo al di Musica di Milano, ottenendo addirittura una sovvenzione Duchessa .
Per frequentare il Conservatorio, però, occorre affrontare un esame di ammissione, che il giovane Giuseppe, incredibile ma vero, non riuscì a superare.
In verità, la Commissione d'esame riconobbe in lui un certo talento per la composizione musicale, ma il giudizio fu negativo per i seguenti motivi: ormai aveva superato l'età alla quale solitamente si entra in Conservatorio; era uno straniero (allora l'Italia non era ancora unita, ma divisa in diversi Stati e Ducati); la posizione delle mani sulla del pianoforte non era corretta (l'impostazione era quella appresa dall'organista del suo paese, non da un insegnante), ed infine i posti a disposizione per gli allievi erano ormai esauriti.
Quando però fu proposto a Verdi più che ottantenne di intitolare al suo nome il Conservatorio di Milano, lui all'epoca rispose così: “non mi vollero da giovane, non mi avranno da vecchio”.
Gianni Ceprano
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Verdi - Lo sceneggiato - RaiPlay

Andrea Natile

Creatore di contenuti digitali di arte, musica, storia e scienza

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