
Nel 1888 per errore, mentre si trovava a Cannes, un giornale francese pubblicò il necrologio della morte di Alfred Nobel l’invenzione della dinamite.
Il mercante di morte è morto
Alfred Nobel, diventato ricco trovando il modo di uccidere il maggior numero di persone nel modo più veloce possibile, è morto ieri.
Alfred Nobel, diventato ricco trovando il modo di uccidere il maggior numero di persone nel modo più veloce possibile, è morto ieri.
In effetti era morto suo fratello Ludvig, ma procediamo con ordine.
Alfred Nobel era nato a Stoccolma il 21 ottobre 1833 in una famiglia di industriali svedesi. Suo padre inventore ed ingegnere, dopo una bancarotta, si era trasferito con moglie e figli a San Pietroburgo, in Russia, dove risollevò le economie di famiglia, entrando nell’industria degli armamenti russi.
Nel 1850 il giovane Nobel andò a Parigi, per studiare chimica e conobbe il professore piemontese Ascanio Sobrero che pochi anni prima aveva inventato la nitroglicerina. Recatosi negli Stati Uniti, perfezionò gli studi chimici, collaborando con l’ingegnere minerario Ericsson.
Intanto in Russia, il padre che con l’estrazione della nafta aveva portato i Nobel tra i primi magnati dell’industria petrolifera, si accingeva a costruire armamenti per la guerra di Crimea.
All’epoca, l’industria degli esplosivi era ferma alla polvere da sparo; con importanti investimenti sovvenzionò le ricerche del figlio che, tornato in Europa, nel 1856, brevettò una serie di perfezionamenti per le bombe.
Inventò un primo detonatore relativamente sicuro nel 1863. Purtroppo, il 3 settembre 1864, Emil, il fratello più giovane, perse la vita durante una grave esplosione nel capannone-laboratorio. Altri incidenti con la nitroglicerina accaddero nei mesi successivi, finché Alfred, riuscì a perfezionare l’uso della stessa, attraverso una polvere inerte composta di semplice segatura compressa, rendendo quindi l’esplosivo più maneggevole, solido e stabile.
Nacque così la dinamite, il cui brevetto venne depositato agli inizi del 1867. L’invenzione gli consentì, in breve tempo, di aprire società e laboratori in una ventina di paesi esteri, fra cui uno dei più grandi stabilimenti proprio in Italia, nelle vicinanze di Torino in località Valloja di Avigliana.
Sommando i profitti derivanti dei suoi 360 brevetti industriali, Nobel diventò un ricco imprenditore. Acquistò anche la Saab Bofors Dynamics, una grande industria svedese.
Dopo la morte del padre, Nobel continuò i suoi esperimenti: nel 1875 inventò la gelignite, esplosivo ancor più stabile e potente della dinamite, e nel 1887 brevettò la balistite, base della futura cordite uno dei più potenti esplosivi prima dell’atomica.
Poi ci fu l’episodio di Cannes.
Negli ultimi anni della sua vita Alfred Nobel fu sinceramente tormentato dalle possibili applicazioni belliche e distruttive delle sue scoperte.
Per lasciare un miglior ricordo di se e per stimolare con la ricerca i campi che aiutano l’essere umano a vivere più felice e soprattutto in Pace, istituì il premio Nobel, che rese immortale il suo nome.
Senza eredi diretti, non si era mai sposato, il 27 novembre 1895 sottoscrisse il suo famoso testamento, con il quale istituì quei riconoscimenti che sono diventati noti come premi Nobel. Il patrimonio stimato di Alfred Nobel si aggirava intorno ai trenta milioni di corone svedesi, corrispondente a circa 180 milioni di euro odierni.
Nel 1896 Nobel morì per un’emorragia cerebrale in Italia, nella sua villa sulla Riviera ligure, a Sanremo, nota in seguito come Villa Nobel.
Testo: Andrea Natile
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