I concerti per clavicembalo di Johann Sebastian Bach (BWV 1052-1065) sono una serie di tredici composizioni per clavicembalo solista, orchestra d’archi e basso continuo.
Solo uno è stato scritto per quattro clavicembali (BWV 1065).
Eseguito raramente a causa della difficoltà di mettere insieme quattro clavicembali o pianoforti: il Forkel dice: «Non posso valutare l’effetto prodotto da questo concerto perché non sono mai riuscito a riunire i quattro clavicembali e i quattro clavicembalisti necessari. Tuttavia, valutando le parti separate, ci si convince della perfezione di quest’opera».
Anno di composizione: 1735.
Nel 1713 il duca Giovanni Ernesto di Sassonia-Weimar, presso il quale Bach si trovava a servizio, tornò da un viaggio nei Paesi Bassi con una grande collezione di spartiti, molti dei quali di musica italiana. Fra di essi, con ogni probabilità, c’era L’estro armonico, una raccolta di dodici concerti di Antonio Vivaldi pubblicata ad Amsterdam nel 1711. Bach fu particolarmente attratto dallo schema del concerto grosso all’italiana, caratterizzato dall’alternarsi del “tutti” (o “ripieno”) dell’orchestra e del “concertino” degli strumenti solisti, e, a scopo di studio, realizzò successivamente alcune trascrizioni di questi concerti, adattandoli per clavicembalo.
Per il vivaldiano concerto per quattro violini in si minore RV 580, decimo delle dodici composizioni de L’estro armonico, Bach optò per una trascrizione per quattro clavicembali e orchestra d’archi. Questo è, dunque, l’unico concerto per clavicembalo di Bach che non derivi da un adattamento di materiale proprio.
Com’è ovvio, la forma complessiva di questo concerto, in quanto trascrizione di un’opera di un altro autore, differisce dal modello dei concerti precedenti. I quattro clavicembali vengono utilizzati singolarmente o accomunati a due, a tre o a quattro contemporaneamente, con o senza il ripieno dell’orchestra. Bach, concentrando il contrappunto dei quattro strumenti polifonici, crea una sorta di contrappunto nel contrappunto: non esiste una gerarchia di importanza fra i quattro clavicembali, ma tutti hanno il loro momento solistico, e, spesso, un assolo passa da un clavicembalo a un altro, esattamente come nella versione originale.
Particolarmente interessante è il secondo movimento: introdotto e concluso da un ritmo puntato alla francese, nella parte centrale i quattro clavicembali eseguono una serie di arpeggi di difficile articolazione senza alcuna melodia, dove le uniche variazioni sono quelle dell’armonia e di qualche figura nel basso, creando un effetto per l’epoca estremamente innovativo. L’unica modifica operata da Bach rispetto all’originale consiste nell’adattamento per clavicembalo del tipo di arpeggi utilizzati.
In questo concerto, Bach ampliò in alcuni dettagli il lavoro di Vivaldi, aggiungendo cromatismi e vivacizzando la linea del basso. Tutti e tre i movimenti del BWV 1065 sono nella stessa tonalità, cosa insolita per un concerto di Bach, ma non per uno di Vivaldi. Bach, inoltre, abbassò l’intera opera di un tono: dall’originale in si minore di Vivaldi, a la minore. Questo per evitare un mi5, con ogni probabilità mancante sulla tastiera dei clavicembali che Bach aveva a propria disposizione.
Allegro, la minore, tempo C.
Largo, la minore, tempo 3/4.
Allegro, la minore, tempo 6/8.
Organico: clavicembalo I, II, III e IV, violino I e II, viola, basso continuo (violoncello, violone). Argerich, Kissin, Levine, Pletnev – July 22, 2002
Fonti
testo:: Liberamente tratto da Wikipedia
Immagini: Google Search
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