Questo Madrigale fu pubblicato per la prima volta nella raccolta “Quarto scherzo delle ariose vaghezze” (Venezia 1624)

Il marito sotto il letto. La moglie sopra con l'amante | | Salentolive24 in diretta dal Salento

Si dolce è’l tormento che in seno mi sta,
Ch’io vivo contento per cruda beltà.
Nel ciel di bellezza s’accreschi fierezza et manchi pietà:
che sempre qual scoglio all’onda d’orgoglio mia fede sarà.

La speme fallace rivolgami il piè.
Diletto, né pace non scendano a me.
E l’empia ch’adoro mi nieghi ristoro di buona mercé:
tra doglia infinita tra speme tradita vivrà la mia fé.

Per foco,  per gelo riposo non ho.
Nel porto del Cielo riposo haverò.
Se colpo mortale con rigido strale il cor m’impiagò,
cangiando mia sorte col dardo di morte il cor sanerò.

Se fiamma d’amore già mai non sentì
Quel rigido core ch’il cor mi rapì,
Se nega pietate la cruda beltate che l’alma invaghì
ben fia che dolente pentita, e languente sospirimi un dì.

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Andrea Natile

Creatore di contenuti digitali di arte, musica, storia e scienza

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