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Lo sapevate che… la parola silenzio deriva dal verbo latino silēre= tacere, che a sua volta deriva dal sostantivo “silentium”, assenza di rumori o di suoni. Andando più indietro nel tempo rintracciamo un’antica radice indoeuropea: si-= legare, che ritroviamo in alcune parole del sanscrito (ad esempio, si-nâmi = io lego).
Nell’etimologia del silenzio vi è insita l’idea del legare, dell’unire, cioè l’idea di creare un canale di comunicazione privilegiato. Tutte le religioni (“religio” in latino deriva da religāre = unire insieme, legare) consigliano, come esercizio spirituale, la pratica del silenzio. In effetti, il silenzio crea un legame con sé stessi, inducendo alla riflessione e alla meditazione; il silenzio ci rende anche molto più ricettivi nei confronti degli altri, di chi ci circonda.
E nell’intimità profonda tra due persone vi è sempre l’idea che gli innamorati o gli amici riescono ad intendersi perfettamente con un solo sguardo, in assoluto silenzio. Il silenzio dunque è una forma di comunicazione privilegiata tra anime affini. Già Cicerone affermava: “Vi è un’arte del silenzio che vale quanto l’eloquenza.” E Pitagora consigliava ai suoi allievi: “Impara a tacere. Lascia che la tua mente, quieta, ascolti ed impari.”
Nella Foto: Giorgio de Chirico
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