Alvar Aalto

Alvar Aalto

A quale stile è possibile ricondurre l’opera di Aalto?
E’ quasi impossibile ridurre la complessità della sua opera in una formula stilistica.
Il maestro finlandese concepiva l’architettura come un libero esperimento senza certezze precostituite.
Primogenito di un ingegnere specializzato in geodesia e cartografia Aalto nacque nel 1898, in una Finlandia ancora sottoposta al dominio dell’Impero russo. Ebbe una formazione umanistica; si laureò nel 1921 all’Istituto di Tecnologia di Helsinki e nel 1916 inaugurò il suo primo studio con il nome «Alvar Aalto, Architetto e Artista Monumentale».
Nel 1924, sposò una sua compagna del Politecnico. I due celebrarono la propria luna di miele in Italia. La Toscana con gli edifici inseriti nel magnifico paesaggio collinare, Siena e Firenze, con le case intorno ai maestosi palazzi del culto e del potere e alle monumentali piazze pubbliche lasciarono un’impronta profonda nel suo iniziale stile classicista.
Le esperienze iniziali lo portarono a rivisitare il patrimonio del passato con una una personale invenzione stilistica. Usò una ampia gamma di elementi romanici, rinascimentali, barocchi, neoclassici, neogotici, Liberty con rivisitazioni di Alberti, Brunelleschi e Palladio; un classicismo poco ortodosso con ampie sperimentazioni e accostamenti di stili di epoche diverse.
Poi trasferì il suo studio prima a Turku e lavorò accanto a Erik Bryggman, architetto spiccatamente progressista, poi a Helsinki, dove partecipò al quarto Congresso internazionale di architettura moderna.
Il 1927 fu l’ anno della svolta, abbandonò le idee classiciste in favore di una visione razionalista. La scena architettonica europea stava attraversando un tumultuoso mutamento. Durante questa rivoluzione, germogliata inizialmente in Germania, diventò amico di Le Corbusier, Walter Gropius, Karl Moser e Sigfried Giedion.
Partendo dal lavoro di Le Corbusier, che assumeva la razionalità e il funzionalismo come criteri-cardine sui quali fare edilizia, aderì al modernismo adattandone alcune invenzioni architettoniche e trasformandole in elementi del proprio linguaggio stilistico.
Fu anche convinto dal razionalismo di Walter Gropius, che rispondeva anche alle sue esigenze nel rapporto tra l’organismo edilizio e la natura,
Nel confronto e dialogo tra architettura e natura, affascinato dalla tradizione architettonica Toscana aveva detto: «Al mondo esistono tanti esempi di paesaggi costruiti belli e armoniosi, ma è in Italia che si incontrano veri e propri gioielli»
Per lui le città italiane in collina incarnavano l’armonia fra uomo e natura. La città si adattava al territorio, che a sua volta acquistava bellezza grazie all’intervento umano.
A questo amore per i paesaggi italiani Aalto affiancò l’amore per la sua terra, la Finlandia delle foreste e dei laghi e da questa sintesi nacque la sua architettura.
FOTO:
Alvar Aalto morì l’11 maggio 1976 a Helsinki.
Finlandia Hall Helsinki
Biblioteca Viipuri
Sanatorio Paimio Finlandia sudoccidentale, a circa 29 km da Turku
Categorie: Architettura

Andrea Natile

Creatore di contenuti digitali di arte, musica, storia e scienza

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: