“La Sanfelice” il più grande romanzo mai scritto su Napoli e sulla effimera Repubblica partenopea nata dalla rivoluzione giacobina del 1799.
La perfida regina Maria Carolina e l’inetto Borbone suo consorte re Ferdinando. Lady Hamilton, amante di Lord Nelson. I patrioti e gli amici di Eleonora Pimentel Fonseca ne riempiono le pagine.
E’ la storia triste e un po’ macabra di Luisa Sanfelice e dell’amante Salvato Palmieri che sembrano usciti da un melodramma di Bellini.
Fanno da sfondo la Corte e il Popolo, i Cardinali e i Lazzaroni.
Fiumi di sangue versati in nome della Santa Fede, e il sangue di san Gennaro che si squaglia. Il brulichio delle strade e il fasto dei palazzi. Il barocco delle chiese e il profilo maschio delle fortezze. Questo e quello che Dumas racconta da grande penna.
Se gli chiedi “Chi era la Sanfelice?”, lui ti risponderà, apri il mio libro e lo saprai il resto è diventato Storia.

All’arrivo a Napoli della flotta britannica, vincitrice ad Abukir, si fece grande festa. Ma i francesi se l’ebbero a male e fu la dichiarazione di guerra, e fu scontro in territorio di Roma con le truppe borboniche.
Alla disfatta dell’esercito borbonico seguì la fuga dell’intera corte a Palermo. e lo scoppio della rivoluzione.
La proclamazione della repubblica di Napoli, sostenuta dagli intellettuali, ma osteggiata dal popolino; provocò la reazione dei Borbone.
Il Cardinale Fabrizio Ruffo, radunato un esercito popolare detto “Della Santa Fede”, risale dalla Calabria verso Napoli ed è spalleggiato dai briganti, quali Fra’ Diavolo e Mammone, di coltello facile. Vince e riconsegna la città al suo re.
Col ritorno di Ferdinando IV di Borbone, comincia una selvaggia repressione che si conclude solo l’anno successivo con la fine di Luisa Sanfelice.
Il re non risparmia nessuno, nemmeno il più valoroso dei suoi ammiragli Francesco Caracciolo. Salgono al patibolo Domenico Cirillo, Eleonora Pimentel e tutti l’intellighenzia che si radunava nel suo salotto.
Ma al re non basta, si ostina a volere la Sanfelice morta, nonostante le simpatie che ha suscitato in tutti. Perciò, accompagnata e sostenuta dal marito, che le ha perdonato quel suo amore passeggero, Luisa è condotta alla decapitazione. Un boia inesperto le infligge inutili sofferenze, tanto che la folla ormai stanca degli orrori, si ribella.
Luisa muore, degna di una santa. La martire diviene leggenda.

Testo Andrea Natile
Immagini Google Search

Libri:
La Sanfelice - Alexandre Dumas - copertina


Andrea Natile

Creatore di contenuti digitali di arte, musica, storia e scienza

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