Uno strano ma interessante intreccio di personaggi, premi, luoghi e date che si rincorrono fino a cadere in un buco nero.
Non tutti sanno che Robert Oppenheimer, forse lo avrebbe meritato, non ha mai ricevuto un Nobel per la Fisica; ora “Oppenheimer” potrebbe ricevere un Oscar come miglior film. Questa è una piccola storia che si svolge tra Pasadena, Los Alamos, Hollywood e Stoccolma.
Robert Oppenheimer è stato per ben tre volte nominato al Nobel, dopo la guerra che si era da poco conclusa, con le esplosioni di quegli ordigni di cui aveva diretto la progettazione.
Tutto ruota intorno ad una maledetta data, il primo Settembre 1939, l'invasione della Polonia da parte di Adolf hitler: la data dello scoppio di quella maledetta guerra.
Il primo Settembre 1939, uscì su “Physical Review”, firmato da Robert Oppenheimer l'articolo “Sulla Contrazione Gravitazionale Continua”, con cui, per la prima volta, si gettavano le basi teoriche sulle ultime fasi dei processi stellari, ipotizzando l'esistenza di stelle di neutroni e di “stelle nere”.
In quel tempo insegnava a Berkeley e al Caltec di Pasadena. La notizia ovviamente passò inosservata, il mondo aveva ben altro a cui pensare in quei giorni.
Dovete sapere che uno dei grossi difetti di Oppenheimer era di occuparsi di troppe cose, talvolta tutte insieme, non era per così dire uno “specialista”. Ha avuto due cattedre di Fisica teorica contemporaneamente, passava da un argomento all'altro con gran disinvoltura e spesso non trovava il tempo per finirne una. Contemporaneamente: fisica nucleare e meccanica quantistica, relatività generale ed astrofisica, lingue e culture orientali, poesia ed arte moderna.
John Wheeler
Qui entra in campo John Wheeler, professore sempre del Caltec, che ebbe come studenti, tra gli altri, Richard Feynman, e Kip Thorne, tutti coinvolti in questa storia.
Wheeler, che con Niels Bohr ed Enrico Fermi fu uno dei pionieri della fissione nucleare, formulò nel 1939 insieme a Bohr il modello a goccia di liquido per il nucleo atomico. Fu uno dei principali protagonisti a Los Alamos, insieme al giovanissimo allievo Feynman (Nobel per la fisica 1965), nello sviluppo della bomba atomica col progetto Manhattan.
Fu Wheeler che negli anni sessanta stava lavorando sulla gravità come effetti della geometria dello spazio-tempo e ai buchi neri, a coniare il termine “buco nero” invece di “stella nera”.
Lui ricevette solo (si fa per dire) il premio Enrico Fermi e il premio Wolf per la fisica.
Kip Thorne
Ed eccoci arrivati a Kip Thorne, fisico teorico statunitense, specializzato in fisica della gravitazione e astrofisica, uno dei maggiori esperti mondiali di relatività generale.
Thorne è Professore di fisica teorica al California Institute of Technology pure lui e si diletta di divulgazione scientifica.
Thorne ha scritto il saggio “Buchi neri e salti temporali. L'eredità di Einstein” ed è stato produttore esecutivo e consulente scientifico del film “Interstellar” di
Christopher Nolan
Christopher Nolan che nel 2014. ha vinto il Premio Oscar per i migliori effetti speciali.
Il film è stato lodato da tutti per la sua accuratezza scientifica.
Inizialmente Christopher Nolan era preoccupato dal fatto che una raffigurazione scientificamente accurata di un buco nero potesse risultare non comprensibile al grande pubblico.
Per rendere possibile la rappresentazione visiva di un buco nero supermassiccio rotante Thorne collaborò con un team di 30 persone, fornendo pagine di equazioni teoriche agli ingegneri che scrissero il software di rendering degli effetti speciali basati per creare simulazioni comprensive della lente gravitazionale causata da questi fenomeni.
Nel 2017 Kip Thorne ha ricevuto, insieme a Rainer Weiss e Barry Barish, il Premio Nobel per la fisica per il rilevamento delle onde gravitazionali.
Con i dati raccolti dei progetti LIGO e VIRGO, è stata prodotta la prima immagine al Computer di un Buco Nero, e stavolta non era un effetto speciale.
Chiudiamo questa storia con Christopher Nolan.
Come sapete, è appena uscito il suo film “Oppenheimer”.
Oppenheimer non ha ricevuto il Nobel, “Oppenheimer” forse riceverà un Oscar per aver raccontato la sua storia.
Avremmo preferito vedere Robert Oppenheimer a Stoccolma ritirare il premio per il Buco Nero e non a Hollywood per un premio sulla Bomba.
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