Françoise Sinoussi

Françoise Sinoussi

Françoise Barré-Sinoussi nasce a Parigi nel 1947; sin da bambina si incanta ad osservare le meraviglie della natura e sceglie di laurearsi in scienze naturali.
Durante i primi anni universitari, grazie ad alcune ricerche in laboratorio, il suo interesse si sposta dalle scienze naturali alla biochimica e durante l’ultimo anno di specializzazione, nel 1971, viene accolta come volontaria dal centro di immunologia dell’Istituto Pasteur di Parigi.
Fu il virologo Jean-Claude Chermann, che guidava il laboratorio, a trasmetterle la passione per la ricerca. Dopo la specializzazione, il dottorato e un periodo negli Stati Uniti, torna in Francia nel 1978 e accetta un incarico all’Istituto Pasteur.
Siamo all’inizio degli anni Ottanta quando in diverse zone del mondo i primi casi di una malattia si trasformano in breve tempo in una vera e propria epidemia l’HIV.
Questa malattia, nella sua forma acuta, porta alla distruzione totale del sistema immunitario con il conseguente insorgere di numerose patologie, tra cui la tubercolosi, e diverse forme di tumori.
I primi casi accertati sono del 1981; nell’agosto del 1982 questa malattia viene chiamata per la prima volta col suo nome ufficiale: AIDS acronimo che sta per Acquired Immune Deficiency Syndrome.
Le cause continuano a essere sconosciute fino a quando un team di ricerca del Pasteur comincia ad indagare sulla sua origine.
La principale ipotesi era che potesse essere dovuta all’unico retrovirus umano che si conosceva e che era la causa di una forma di leucemia: l’HTLV, Human T-cell Leukemia Virus.
Nel gennaio del 1983, Françoise Barré-Sinoussi e Luc Montagnier, che guidava l’unità di oncologia virale dell’Istituto, concentrarono i loro studi in questa ricerca, scoprendo che la malattia era provocata sì da un retrovirus, ma non da HLTV.
Il 4 febbraio 1983 il retrovirus responsabile dell’AIDS viene osservato per la prima volta al microscopio elettronico e la Barré-Sinoussi e colleghi pubblicano sulla rivista Science l’articolo con la loro scoperta: il retrovirus sarà poi rinominato HIV, Human Immunodeficiency Virus.
Dopo la scoperta del virus e la messa a punto di alcune terapie, si era convinti che l’epidemia fosse circoscritta solo a determinate fasce della popolazione, ma ben presto ci si rese conto che non era così.
La malattia si diffonde rapidamente nei paesi africani e asiatici su vaste fasce di popolazione, comprendendo la necessità di indirizzare la ricerca verso altre terapie antiretrovirali e verso la prevenzione.
Nel 1988 la Sinoussi ottiene un suo laboratorio presso l’Istituto Pasteur, diventando direttrice dell’unità di biologia dei retrovirus fino al 2015. Per tutta la vita lavorerà per migliorare la comprensione dell’AIDS e dei meccanismi di azione dell’HIV.
L’uomo è fatto per sognare in grande e il sogno di Françoise è quello di sconfiggere definitivamente il virus cui ha dedicato l’intera esistenza.
Nel 2008 Françoise Barré-Sinoussi e Luc Montagnier riceveranno il Premio Nobel per la loro scoperta.

Andrea Natile

Creatore di contenuti digitali di arte, musica, storia e scienza

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