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Una passione infuocata
Angela, una donna di 40 anni, infelicemente sposata con un uomo conosciuto sin da bambina, figlio di amici dei suoi genitori, ricco e insensibile, che non sembra averla mai desiderata e che lei non ha mai veramente amato, trascorre le sue giornate tra inutili frivolezze intrise di noia e di insoddisfazione, curando in modo discontinuo tutto ciò che la riguarda. Mi parla delle lunghe assenze di lui per lavoro e dei suoi ritorni fatti di regali costosi ma anche di rimproveri e di offese più o meno esplicite, del suo non averla mai apprezzata se non come donna-immagine, bambola-bella da mostrare agli altri come segno visibile dal suo essere uomo di successo. Angela divide la sua solitudine con “le sue bimbe”, due barboncini bianchi che abbaiano alle farfalle del suo piccolo Eden, nei giorni in cui la casa si apre al verde e ai mille fiori assolati del suo giardino. In questo mondo incantato, vissuto come una“gabbia dorata”, in questa foto incorniciata, rimasta immutata da troppo tempo, entra, assolutamente per caso, quello che chiameremo “il giardiniere”, un uomo arcaico, rozzo e scostante. Già nelle sedute successive all’incontro con quest’uomo Angela mi parla con gli occhi che le brillano e con un’evidente eccitazione nella voce. Come una ragazzina al primo amore, mi racconta dell’irruzione, nel suo deserto di sentimenti, di un vissuto sconvolgente fatto di “batticuore, farfalle nella pancia, gambe molli, sogni erotici…C’è qualcosa in lui d’inquietante, eppure di estremamente seducente, sono affascinata soprattutto dalle sue imperfezioni, da ciò che nasconde, non dice, dal suo sfuggirmi quotidiano”. Angela brucia, brucia la sua pelle che ha il colore vivace di un’arancia baciata dal sole. Qualche linea di febbre segnala una temperatura alterata. Le suggerisco di bere qualcosa di fresco, rifiuta, non beve quasi mai, dice di non riuscirci, di non volere. Mi chiede come fare a conquistarlo, a bloccarlo, a rinchiuderlo, a mutilarlo, ad ucciderlo… Sentimenti contrastanti lottano dentro di lei in modo ossessivo.
Angela non sa esattamente cosa le stia succedendo, è estremamente confusa e agitata, attratta e spaventata al tempo stesso, come una falena intorno ad una fiammella accesa nel buio. Ci viene incontro una poesia di Vivian Lamarque: “Suvvia finiscila con questo gioco Che c’è pericolo di prender fuoco”

Categorie: Psicologia

Andrea Natile

Creatore di contenuti digitali di arte, musica, storia e scienza

2 commenti

Vincenzo Ampolo · 27 Settembre 2020 alle 17:47

Le passioni infuocate possono distruggere tutte le nostre difese e ridurre in cenere i punti luce della nostra coscienza inquieta!

Vincenzo Ampolo · 27 Settembre 2020 alle 17:50

Una passione infuocata può distruggere le nostre difese e ridurre in cenere le fiammelle della nostra coscienza inquieta.

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