Bertrand Russell, ''Il credo dell'uomo libero''Bertrand Russell (1872-1970) è stato un filosofo, logico e matematico inglese, considerato uno dei più grandi pensatori del XX secolo. Ha contribuito in modo significativo alla logica matematica e alla filosofia della scienza. Ma fu anche un attivista politico e sociale che ha lottato per la pace e i diritti umani. Ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura nel 1950.
Nato da una delle più prestigiose e potenti famiglie dell’aristocrazia britannica, le cui origini risalgono al XII secolo.
Studiò filosofia e logica presso l’Università di Cambridge, nel 1908 divenne assistente e poi professore al Trinity College.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, le sue idee pacifiste gli costarono, per la pubblicazione nel 1916 dei “Principi di riforma sociale” l’allontanamento dall’insegnamento e la rottura del contratto con il Trinity. Fu inoltre a causa di un articolo pacifista che, nel 1918, scontò sei mesi di carcere, durante i quali scrisse l’Introduzione alla sua “Filosofia matematica”. Fu messo alla berlina e insultato per il suo pacifismo controcorrente in una Cambridge che si svuotava dei suoi migliori studenti e professori che partivano per la “guerra giusta”, e che trovarono la stessa tragica fine dei loro colleghi tedeschi nel fango di Verdun. Con i suoi beni confiscati e messi all’asta, tornò in possesso almeno dei suoi libri e delle cose più care, grazie agli amici che li avevano ricomprati.
In molte altre occasioni, della sua lunga ed intensa vita, Russell è stato arrestato per il suo impegno nei movimenti per i diritti umani. Ad esempio, negli anni ’60, insieme ad altri attivisti durante una manifestazione contro la guerra del Vietnam.

Nel 1966 per investigare sull’uso della guerra in Vietnam da parte degli Stati, è stato istituito il Tribunale Russell. E’ un gruppo di persone che si sono riunite per formare un tribunale informale che si concentra sulla denuncia di crimini di guerra, crimini contro la pace e crimini contro l’umanità.

Bertrand Russell prima di morire riuscì a portare a termine una sua autobiografia in tre volumi, ricchissima informazioni, basate sul carteggio, meticolosamente conservato, di lettere con i suoi familiari, amici e colleghi.


Andrea Natile

Creatore di contenuti digitali di arte, musica, storia e scienza

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