Freeman Dyson

Freeman Dyson

“I matematici non sono tutti uguali.

Alcuni si possono paragonare agli uccelli, perché volano alto e osservano le vaste distese della materia, gettano lo sguardo fino all’orizzonte, amano concetti che unificano il pensiero matematico e mettono insieme problemi diversi provenienti da parti differenti del paesaggio.
Altri sono simili alle rane. È come se vivessero nel fango e vedessero solo la natura che hanno vicino, a pochi passi da loro. Questi matematici amano osservare i singoli oggetti del loro studio nei minimi particolari, preferendo risolvere i problemi uno alla volta, proprio come le rane che avanzano faticosamente nel fango.
… Il mondo della Matematica è sia ampio che profondo, e abbiamo bisogno che uccelli e rane lavorino insieme per esplorarlo.”
Questo è l’incipit della lezione magistrale tenuta da Freeman Dyson all’Auditorium di Roma nel corso del Festival della Matematica del 2008, dal titolo: “Uccelli e rane: la matematica come metafora”.
La metafora è ancora più calzante nel mondo della Fisica, dove la differenza tra le competenze di un Fisico Teorico e di un Fisico Sperimentale sono assai nette, ora più che mai.
Gli uccelli, liberi di volare alto, avvistano nuove congetture e nuove teorie. Le rane cercano nel fango, le prove dell’avvistamento.
Dyson, professore emerito all’Institute for Advanced Study di Princeton, in quella lezione ripercorre le scoperte della scienza moderna sin dal Seicento, classificando gli scienziati in rane o uccelli.
Con Galileo e i Galileiani da una parte e Cartesio e i Cartesiani dall’altra. Il primo etichettato come «rana», perché ha sperimentato nella palude dei fenomeni della natura, mentre il secondo è etichettato tra gli «uccelli» che ne teorizzano le leggi.
Freeman John Dyson (1923 – 2020) fisico e matematico britannico naturalizzato statunitense, enfant prodige, all’età di quindici anni aveva vinto una borsa di studio al Trinity College. Nel 1947 si trasferì negli Stati Uniti per conseguire il dottorato alla Cornell University dove incontrò il fisico teorico Richard Feynman, che riconobbe immediatamente la sua genialità, e decise di guidarlo nei suoi studi.
Dyson fu la prima persona ad usare i diagrammi di Feynman che ne rimase impressionato. Questi diagrammi, grazie anche al suo lavoro, rappresentano un potente strumento universalmente accettato da parte di tutti i fisici.
Gli studi sul lavoro di Feynman interessarono molto Robert Oppenheimer, che ricompensò Dyson offrendogli la possibilità di continuare il suo lavoro all’Institute for Advanced Study di Princeton, nel quale rimase per più di sessant’anni.
Dyson ha lavorato come matematico, in topologia, analisi, teoria dei numeri e matrici casuali.
E’ stato premiato numerose volte ma non ha mai ricevuto il Premio Nobel.
È morto il 28 febbraio 2020, all’età di 96 anni;.
Nonostante i suoi successi fossero prevalentemente come Fisico Teorico si definiva una “rana” con molti amici “uccelli”.

Andrea Natile

Creatore di contenuti digitali di arte, musica, storia e scienza

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