Il “Calzolaio delle stelle”.
Nel corso degli anni vestirà i piedi delle attrici più famose di l’Hollywood come Marilyn Monroe, Audrey Hepburn e Greta Garbo.
Tornato in Italia andranno da lui le più importanti donne del cinema italiano come Anna Magnani e Sofia Loren, donne famose e teste coronate.
Salvatore Ferragamo nasce a Bonito, un piccolo paese della provincia di Avellino. con la passione per le scarpe. Le prime le fa per le sue sorelle.
Dopo aver imparato il mestiere da un calzolaio di Torre del Greco, apre un piccolo laboratorio e, comincia a fare scarpe per le signore di Bonito.
E’ povero ma ambizioso, nel 1914 parte per gli Stati Uniti, va a Boston da uno dei fratelli che lavorava già in una fabbrica di scarpe.
Dopo una breve permanenza si trasferisce all’ovest, a Santa Barbara in California, dove apre una bottega di riparazione, e fa anche scarpe su misura. Lavora di giorno e la sera studia Anatomia.
Poi comincia a lavorare per il Cinema; è la svolta della vita, è il 1923, si sposta ad Hollywood, dove apre l’Hollywood Boot Shop e in poco tempo si guadagna il nome di “Calzolaio delle stelle”.
Non si tratta di fare solo scarpe, si tratta di realizzare delle calzature che vadano in scena; bisogna interpretare l’idea del regista, del costumista; bisogna che si adattino all’attore, o sempre più spesso all’attrice.
Quelle signore già famose cominciano a frequentare la la sua casa; lui e affabile, ci sa fare, mentre le calza le mette a proprio agio e ne rimangono affascinate; gli regalano la propria amicizia. Va avanti così per tredici anni. Alle prime, si aggiungeranno in seguito sempre più, nuove amiche: Grace Kelly, Elizabeth Taylor, Ava Gardner, Judy Garland.
Poi ha nostalgia di casa. Basta Stati Uniti, decide di ritornare in Italia.
Piccola pausa di riflessione per dare corso ad una nuova vita. Nel 1927, torna a Bonito, conosce e sposa Wanda la figlia del medico del paese.
Poi con lei, comincia a girare per il bel paese in cerca d’un posto dove impiantare la sua nuova azienda.
Guarda, si informa; la sua scelta casca su Firenze, nota per i suoi artigiani che lavorano la pelle con grande maestria.
Acquista una villa fuori città; aprirà il suo primo laboratorio in via Mannelli 57. Produrrà scarpe da donna, destinate al mercato americano.
Nel 1930 vara la “Salvatore Ferragamo” e fa disegnare al pittore futurista Lucio Venna la prima etichetta e il primo manifesto pubblicitario.
Nel 1933 però, le cose vanno male, è già da qualche anno che c’è la crisi mondiale e la gente ha altre gatte da pelare. La ditta dichiara bancarotta.
Conclusa la guerra, si va di nuovo in pista, Ferragamo si è accorto che il mercato italiano è pronto. Sono gli anni 50, il neorealismo di Rossellini e De Sica, affianca i colossal Hollywoodiani.
Dopo un inizio un po’ prudente, rischia e fa il grande salto, compra Palazzo Spini Feroni, uno dei palazzi più importanti di Firenze, vicino al ponte Santa Trinita dove sin dal 1938 aveva affittato delle stanze e aveva stabilito la sede della sua piccola impresa.
Nonostante sia impelagato dai debiti non può perdere quella liquidazione, e firma anche contratti capestro pur di andare avanti. E’ caparbio, sa motivare i suoi dipendenti e lavorando giorno e notte ce la fanno.
Da allora quel palazzo diviene meta d’obbligo non solo di attrici del cinema, ma di parte del jet set internazionale, dive e teste coronate. Le sue calzature, sono considerate straordinarie. L’inventiva che mette nel creare nuove forme audaci e nel provare materiali mai usati ne fanno dei pezzi unici di alta moda. Visionario per i suoi i disegni e le creazioni più bizzarre, fa della scarpa un oggetto d’arte da mettere in mostra.
Alla sua morte, nel 1960, la fama del marchio non si appanna, comincia una nuova stagione; grazie alla guida della moglie Wanda e dei sei figli.
Il nome Ferragamo non tramonta.

 

 

 

 

Testo Andrea Narile
Foto Google Search

Categorie: Biografia

Andrea Natile

Creatore di contenuti digitali di arte, musica, storia e scienza

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