Il Teatro dell’Opera di Roma, prima della guerra Regio Teatro dell’Opera, tempio romano dell’opera teatrale della musica e del balletto, è stato prima ancora il famoso Teatro Costanzi dal nome del suo artefice, Domenico Costanzi impresario edile.

Il Costanzi era nato poco prima che la capitale d’Italia fosse trasferita a Roma, sul percorso dalla stazione ferroviaria (la Stazione Termini che allora era in costruzione) porta alla via del Corso. Domenico Costanzi partecipò all’iniziativa e comprò i terreni, sui quali fece costruire dapprima l’Hotel Quirinale, uno degli alberghi storici d’Italia, lungo la neonata via Nazionale nel 1874. Poi sul terreno confinante costruì il Teatro dell’Opera, che nella nuova capitale ancora mancava. L’albergo comunicava col teatro attraverso un passaggio sotterraneo, che garantiva la massima privacy agli artisti.
Fu inaugurato alla presenza del re Umberto I di Savoia e della regina Margherita il 27 novembre del 1880, con la Semiramide di Rossini.
Il Teatro, tuttavia, non si rivelò particolarmente redditizio per il Costanzi e alla sua morte il figlio Enrico, nel 1907, cedette la sua conduzione all’impresario Walter Mocchi. Nel 1912 Emma Carelli, moglie di Mocchi, divenne direttrice e responsabile della nuova «Impresa Costanzi».

La protagonista di questa storia, la vera artefice della fama di quel teatro fu lei, Emma Carelli, la regina della lirica. Era stata prima di tutto un soprano drammatico, forse la più brillante del suo tempo. Puccini la volle nel ruolo di Tosca dicendo “sembra un ruolo scritto apposta per lei”.
Per alcuni anni fece la spola col Sud America; cantò principalmente in Argentina, e nelle tante tournée organizzate dal marito.

Dopo una carriera canora durata circa due decenni, quindi, diventa impresaria teatrale e in quel Teatro investe tutta la sua fortuna e ne fa la ragione della sua vita.
Dal Cartellone al colore delle tende, tutto doveva decidere lei. Si dice che lavorasse fino a sedici ore al giorno.
A costo di rimetterci, portò a Roma tutti i più grandi allestimenti, cantanti, direttori e ballerini del momento.
1880 1928 a, Teatro Costanzi poi dell'Opera in costruzione… | FlickrPassarono dal Costanzi tutti i più importanti nomi della lirica italiana solo per citarne alcuni: Mascagni che ne fu anche il direttore artistico.
La prima assoluta di “La fanciulla del West” di Puccini il 10 dicembre 1910, aveva Enrico Caruso nel ruolo di Dick Johnson e la direzione d’orchestra di Arturo Toscanini,i che diresse in seguito memorabili edizioni di Aida, Traviata, Rigoletto e Trovatore.
E non dimentichiamo i balletti di Diaghilev.
Tenne aperto anche durante la Grande Guerra e nel biennio rosso, pagò di tasca propria le maestranze costrette a scioperare.
Finchè non arrivò il Duce, e come si sa, per lui le donne dovevano stare a casa e fare figli, tanti figli. Poi arrivò l’occasione buona per metterla al suo posto. C’era da mettere in scena il Nerone di Arrigo Boito, una prima che si disputavano anche la Scala e il Regio di Torino. Gli accordi verbali lei li aveva già fatti con Boito e si era aggiudicata la partita. Con quell’incasso le sue finanze si sarebbero un po’ risollevate.
Tant’è che il Nerone a Roma non arrivò. Lei si arrese, vendette tutto, montò sulla sua auto sportiva e se ne andò.
Nel 1926 il Governatorato di Roma acquistò il teatro, poi il Comune affidò i lavori di ristrutturazione all’architetto Marcello Piacentini. Il teatro assunse dunque la nuova denominazione di Teatro Reale dell’Opera e fu reinaugurato il 27 febbraio 1928 proprio con il Nerone di Boito.
Due anni dopo la Carelli morì in un incidente d’auto.

Testo Andrea Natile
Foto Google Search

 


Andrea Natile

Creatore di contenuti digitali di arte, musica, storia e scienza

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: