Ernst Paul Klee (AFI: /paʊ̯l ˈkleː/; Münchenbuchsee, 18 dicembre 1879 – Muralto, 29 giugno 1940) è stato un pittore tedesco di padre tedesco e madre svizzera, il primo musicista e la seconda cantante.

Figura emergente dell'arte del XX secolo, nel periodo della sua formazione Paul Klee si occupò di musica, poesia, , scegliendo infine quest'ultima forma di espressione come ambito privilegiato e dando così inizio ad una tra le più alte e feconde esperienze artistiche del . Si mantenne comunque anche con i proventi derivati dalla sua attività di strumentista presso l'Orchestra di .

Esponente dell'astrattismo, considerava l'arte un discorso sulla realtà e non una sua semplice riproduzione. Nelle sue opere la realtà è quindi rarefatta, resa essenziale, talvolta ridotta a semplici linee o campiture colorate. La sua inesausta ricerca si manifesta anche attraverso la scelta dei supporti, che vanno dalla tradizionale tela alla carta di giornale, alla juta, a cartoncini di ogni qualità e spessore.

Paul Klee nacque nel piccolo comune di Münchenbuchsee presso Berna, il 18 dicembre 1879[2], ma la famiglia si trasferì nella capitale svizzera qualche mese dopo. Figlio di Hans Klee (1849-1940), un professore di musica (del quale prese la cittadinanza tedesca), e della cantante Ida Frick (1855-1921), Klee fu anche un eccellente violinista e amante soprattutto della musica di Bach, , e Wagner, che costituì un'importante componente nella sua formazione e un costante interesse per tutta la vita. Frequentò molto anche i teatri d'opera e di prosa.
Fra il 1898 e il 1901 si trasferì a Monaco di Baviera, a Schwabing, quartiere degli artisti. Qui frequentò l'Accademia delle belle arti di Monaco di Baviera. Franz von Stuck fu il suo professore ed entrò in contatto con la corrente artistica Jugendstil. Tra il 1902 e il 1906 si appassionò a Gustav Klimt, a William Blake e a Goya. In particolare nel 1905, quando soggiornò a Parigi per la prima volta, ebbe modo di vedere molte opere degli impressionisti e degli artisti di epoche precedenti: da a Rembrandt. A questo periodo risalgono una serie di acqueforti oltre che 26 acquerelli su vetro.
Mito floreale (1918).

Nel mese di settembre del 1906 sposò la musicista Lily Stumpf, dalla quale ebbe un figlio[2]. Sempre nello stesso anno espose alla mostra internazionale della Secessione a Monaco. Nel 1909 espose 2 opere alla mostra della Secessione di Berlino. Nel 1910 espose la sua prima personale al Kunstmuseum di Berna. Nel 1911 conobbe artisti come August Macke, Franz Marc e Vasilij Kandinskij, con cui diede in seguito vita al gruppo del Der Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro) con il quale esporrà a Berlino. Nello stesso anno conobbe, durante un viaggio a Parigi, Robert Delaunay, pittore simultaneo-cubista, le cui ricerche sul colore e la luce lo influenzarono. Nel 1912 espose 17 opere alla seconda mostra berlinese del Blaue Reiter.

Decisivo per il pittore fu un suo viaggio a Tunisi e ad Hammamet con Louis Moilliet e Macke, nel 1914. Da quel momento lo stesso Klee affermò di essersi pienamente impadronito del colore e iniziò a prediligere nelle proprie opere le tonalità calde, tipiche di questa area geografica. Scrisse nello stesso anno: “Questo è il momento più felice della mia vita….il colore e io siamo una cosa sola: sono pittore”. Nell'aprile del 1914 espose a Berlino insieme a Marc . Nel 1916, quando aveva già superato i 36 anni, fu richiamato alle armi e fu congedato nel dicembre del 1918. Da rilevare come sia gli anni della guerra sia l'impegno nell'esercito non impedirono a Klee di continuare a dipingere e a disegnare. Dal 1917 cominciò ad esporre con maggiore continuità e sempre nello stesso anno una sua personale a Zurigo suscitò grande entusiasmo nei dadaisti. Sempre durante il servizio militare, nel 1918, scrisse il saggio La confessione creatrice (pubblicato nel 1920), il cui testo fornirà la base per i corsi di teoria della forma e teoria del colore che Klee terrà, a partire dal 1920, al Bauhaus di Weimar.
Dopo aver prestato servizio per tre anni nell'esercito tedesco al fronte durante la prima guerra mondiale, viene consacrato a Monaco dalla sua mostra del 1919, che lo farà conoscere al grande pubblico internazionale.

Nel 1920 venne chiamato dall'architetto Walter Gropius ad insegnare pittura. Klee si applicò alla didattica con entusiasmo, avendo la possibilità di organizzare in maniera più sistematica l'aspetto teorico del suo fare artistico. Nella scuola Klee svolse una forte azione equilibratrice, tanto che Gropius lo definì “l'estrema istanza morale del Bauhaus”. Dai suoi allievi venne soprannominato il Budda essendo molto distaccato da tutte le attività sociali della scuola e venne da essi considerato alla stregua di un oracolo.

Seguace della teosofia[3], l'esperienza si concluse nel 1931 e successivamente assunse la docenza presso l'Accademia di Düsseldorf. Nel 1933 Klee fu costretto dal regime nazista alle dimissioni dall'Accademia di Düsseldorf, poiché il regime giudicava la sua produzione, insieme a quella degli artisti a lui contemporanei e vicini d'esperienza, come “arte degenerata” e considerava (a torto) ebraiche le origini familiari dell'artista.

Lasciò così la per trasferirsi nuovamente nella sua città natale, dove continuò a dipingere, nonostante i gravissimi problemi di salute dovuti ad una sclerodermia progressiva manifestatasi dal 1935/36. Negli ultimi anni della sua vita chiese invano la cittadinanza svizzera, che gli fu concessa solo postuma nell'estate del 1940: Klee morì nel giugno di quello stesso anno nella cittadina di Muralto, vicino a Locarno.

Nel giugno 2005 è stato aperto a Berna il Zentrum Paul Klee, interamente dedicato all'artista. Esso ospita più di 4000 sue opere, oltre a spazi dedicati a convegni, a laboratori per i giovani, ad una biblioteca, a mostre tematiche. Il Zentrum è stato progettato dall'architetto genovese Renzo e, nel rispetto delle primarie fonti di ispirazioni di Klee, è costruito con un ampio uso di legno ed è caratterizzato dall'onnipresenza della luce naturale.

Paul Klee dedicò alla sua passione per la musica studi approfonditi e se ne servi per chiarire i nodi dell'arte pittorica. Pierre Boulez, un noto musicista, alla visione dei quadri del pittore Paul Klee, avvenuta nel 1947 al Festival di Avignone, in occasione della mostra organizzata da Christian Zervos, avvertì un intenso interesse per le opere di Klee. Boulez decise di dedicare uno scritto a Klee, Il Paese Fertile, nel quale tenta di spiegare il profondo legame tra Klee e la musica. Paul Klee è sin dalla nascita immerso nel mondo della musica, grazie alla sua provenienza da una famiglia di musicisti e al suo grande interesse per i compositori classici come Bach e Mozart. Secondo Klee possono essere applicate le ricchezze della musica ad altre forme di espressione ed esiste un legame strutturale tra musica e pittura ma entrambe conservano delle caratteristiche proprie. Il suo legame con la musica non si limita alla semplice descrizione, egli crea infatti strumenti (Macchina per Cinguettare 1922) e grazie all'uso delle sfumature del colore guida i musicisti a immaginare una musica idonea.

Klee insiste sul fenomeno della composizione, ossia della combinazione degli elementi tra loro; molte sue opere presentano un titolo ispirato alla musica ma egli cerca di restituire ai termini un senso che si distacca dal vocabolario musicale tecnico, ad esempio nell'opera “Fuga in Rosso”, egli vuole trovare ritorni propri del linguaggio fugato (una figura principale e una secondaria che si inseguono in diverse configurazioni culminanti in combinazioni serrate). Klee riprende il principio di deduzione di Bach e lo applica nell'arte: da elementi semplici facciamo scaturire forme complesse. Molto importante è la trasgressione dell'ordine formale poiché altrimenti si rischierebbe una rigidità degli schemi e un eccesso di ordine può portare alla prevedibilità. Nell'opera di Klee “Lampo fisiognomico” del 1927 emerge il principio di dialettica che prevede la coesistenza e il superamento di elementi che si sovrappongono, vi è infatti il contrasto tra il cerchio e la linea retta, due forze in tensione.  


Andrea Natile

Creatore di contenuti digitali di arte, musica, storia e scienza

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