Quei ragazzacci di via Panisperna: quando il "Papa" ebbe l'idea di usare i neutroni lenti - Fisici Senza Palestra6 dicembre 1938 Roma, stazione Termini. Enrico Fermi sta per partire, con la sua famiglia, con il treno per Stoccolma; non tornerà mai più in Italia (eccezione fatta per un paio di giri di conferenze nel secondo dopoguerra, quasi dieci anni dopo).
E’ stato accompagnato da Franco Rasetti ed Edoardo Amaldi, che ricorda con tristezza gli ultimi momenti con il maestro: «Io sapevo, anzi lo sapevamo tutti nel gruppo, che quella sera si chiudeva definitivamente un periodo, brevissimo, della storia della fisica e della cultura in Italia…»
Il 10 dicembre 1938 l’Accademia delle scienze di Stoccolma conferisce il premio Nobel a Enrico Fermi: «Per le sue dimostrazioni dell’esistenza di nuovi elementi radioattivi prodotti da irraggiamento neutronico, e per la scoperta delle reazioni nucleari causate dai neutroni lenti.»
Quel premio Enrico Fermi, lo ritira anche per i suoi Ragazzi.
Ma, andiamo con ordine, e parliamo di loro: i “Ragazzi di Via Panisperna”.

Era un gruppo di fisici che lavoravano presso il Regio Istituto di Fisica dell’Università di Roma, in via Panisperna a Roma. Il gruppo attivo fin dal 1928,  comprendeva alcuni di quelli che sarebbero diventati i più grandi fisici nucleari del XX secolo, sotto la guida autorevole di Enrico Fermi. Il gruppo era formato da Emilio Segrè, Edoardo Amaldi, Franco Rasetti, Bruno Pontecorvo e Ettore Majorana.
Il lavoro più importante svolto in quell’istituto (diretto allora dal professor Orso Corbino) fu la scoperta dei neutroni lenti. Questa scoperta, fondamentale per lo sviluppo della fisica nucleare, ha aperto la strada alla comprensione delle reazioni nucleari che ha portato poi alla costruzione dei reattori e della bomba atomica.

Il gruppo era diventato noto per la sua attività, frenetica e poco convenzionale, condotta quasi per gioco, come si fa tra amici. Di giorno lavoravano insieme nei laboratori, talvolta tiravano a fare tardi, magari si andava a cena insieme, si continuava a discutere a casa del “Papa”, come veniva chiamato Fermi; tra una barzelletta e un po’ di musica, la discussione scivolava su argomenti più seri, magari veniva un’idea che risolveva un problema incontrato durante il giorno.
I progressi succedevano rapidissimi, in molti campi fondamentali per la ricerca della fisica del tempo. I progressi furono tali da portare a quel Nobel, tali da far pensare all’Italia come centro di eccellenza nella ricerca scientifica mondiale. Quel periodo finì quella sera;
tra le cause, il clima di sospetto che il regime fascista aveva verso questi signori, le leggi razziali in Italia, che colpivano alcuni dei membri del gruppo e la stessa moglie di Fermi, e poi la guerra.
I Ragazzi si dispersero in giro per il mondo.

L'eredità di Enrico Fermi a 60 anni dalla scomparsa - Le ScienzeEnrico Fermi, emigrò negli Stati Uniti per lavorare alla Columbia Univerity di New York per poi trasferirsi a Chicago dove realizzò il primo esperimento di reazione nucleare a catena che portò poi al primo reattore a fissione (la reazione a catena era generata dal bombardamento di un nucleo di Uranio ed era controllata da barre di grafite per decelerare gli elettroni).
Andrà poi a Los Alamos per coordinare, insieme a Robert Oppenheimer, il progetto Manhattan, che portò alla realizzazione della prima Bomba Atomica (le bombe in realtà furono tre: una di test esplose ad Alamogordo nel deserto del New Nexico, le altre due su Iroshima e Nagasahi).

Emilio Segrè: tutto è possibile quando ci si diverte | Stoccolma a RomaEmilio Segrè, di origini ebraiche, vincitore del Premio Nobel per la fisica nel 1959. L’emanazione delle leggi razziali fasciste, il 10 Novembre 1938, lo colse mentre si trovava all’Università della California a Berkeley, dove rimase per il resto della sua vita. Durante la guerra partecipò, insieme a Fermi e Bruno Rossi al progetto Manhattan per la realizzazione delle prime bombe atomiche nei laboratori di Los Alamos.

Amaldi EdoardoEdoardo Amaldi, rimase a Roma e, nel secondo dopoguerra contribuì alla realizzazione dei primi acceleratori di particelle in Italia come l’elettrosincrotrone di Frascati, alla creazione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), del Conseil Européen per la Recherche Nucléaire (CERN) di Ginevra e dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

Franco Rasetti - torinoscienza.itFranco Rasetti, emigrò in Canada, presso l’Università Laval di Québec, compiendo ricerche sui raggi cosmici e di spettroscopia nucleare. Profondamente contrario al coinvolgimento degli scienziati nelle ricerche belliche, rifiutò di far parte del Progetto Manhattan.

 

 

 

 

 

Bruno Pontecorvo, nell’agosto 1940, dopo l’occupazione di Parigi da parte dei nazisti, fuggì negli USA dove, lavorò per una società petrolifera. Probabilmente a causa delle sue idee comuniste, fu escluso dalla partecipazione al Progetto Manhattan. Nel 1943 fu chiamato a partecipare a ricerche teoriche in un centro di ricerca canadese a Montréal, dove si occupò dello studio dei raggi cosmici e del decadimento del muone. Nel 1948, dopo aver ottenuto la cittadinanza britannica, fu chiamato nel Regno Unito per partecipare al progetto della bomba atomica inglese, per poi ottenere un incarico professorale a Liverpool. Il 31 agosto 1950, durante una vacanza in Italia, senza darne comunicazione né agli amici né ai parenti, partì da Roma per l’Unione Sovietica. La sua improvvisa scomparsa fece temere dapprima un nuovo caso Majorana, poi gettò scompiglio e preoccupazione nei servizi di sicurezza occidentali, preoccupati della possibile divulgazione di segreti atomici, come era appena avvenuto per in Inghilterra per il caso Fucks.

Ettore Majorana: la scomparsa del fisico è un caso ancora irrisoltoEttore Majorana, che era forse il più geniale ed introverso del gruppo. Operò principalmente come teorico; le sue opere più importanti hanno riguardato la meccanica quantistica relativistica, con particolari applicazioni alla teoria dei neutrini. La sua improvvisa e misteriosa scomparsa, avvenuta nella primavera del 1938, suscitò numerose speculazioni riguardo al possibile suicidio e le sue reali motivazioni.

Testo di Andrea Natile.
Foto: Google Search

Fonti:
Book cover

Il Papa della fisica: Enrico Fermi e la nascita dell’era atomica di [Gino Segrè, Bettina Hoerlin]

Da via Panisperna all'America. I fisici italiani e la Seconda guerra mondiale , Edoardo Amaldi

Autobiografia di un fisico , Emilio Segrè;;

Il lungo freddo. Storia di Bruno Pontecorvo, lo scienziato che scelse l'URSS

La scomparsa di Majorana

 


Andrea Natile

Creatore di contenuti digitali di arte, musica, storia e scienza

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