Speriamo che quel signore che noi conosciamo tutti non ci costringa a scegliere da che parte stare.Speriamo che quel signore che noi conosciamo tutti non ci costringa a scegliere da che parte stare.

La mattina del 6 agosto 1945, alle ore 8:15, l’aereo “Enola Gay” dell’aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica “Little Boy” sulla città di Hiroshima.
9 agosto 1945, tre giorni dopo, fu il turno “Fat Man” a cadere su Nagasaki.
Il numero totale delle vittime dirette è stimato tra le 150 000 e le 220 000 persone, quasi esclusivamente civili. Una stima dei menomati o deceduti in seguito alle radiazioni è difficilmente immaginabile.

Archiviata la sconfitta di Hitler, Mussolini e del Giappone, i Signori della Guerra, Truman, Churchill e Stalin, che dal 1941 erano uniti per sconfiggere il nemico comune, si erano incontrati per l’ultima volta a Potsdam per confermare gli accordi di Yalta sulla spartizione dell’Europa e del Giappone e per ridisegnare la nuova mappa geopolitica del mondo, per ricominciare un’altra partita di Risiko.
Da una parte Stati Uniti e Gran Bretagna dall’altra l’Unione Sovietica (la Francia, cominciò a giocare più tardi, ma recuperò in fretta il tempo perduto). Cominciava la guerra fredda.

Fisici dovevano decidere in fretta come schierarsi, alcuni fecero una scelta di campo, altri si rifiutarono di giocare quella partita. Nei nuovi laboratori segreti,  e nei poligoni attrezzati alla bisogna, i rispettivi cervelli si misero all’opera per fare “nuovi esperimenti”; presto si passò dalla bomba a fissione a quella termonucleare a fusione (la cosiddetta bomba H): 220 mila morti sembravano proprio pochi, si poteva fare di meglio… molto meglio.

“Presidente, le mie mani sono sporche di sangue”. è la frase che Julius Robert Oppenheimer, il fisico teorico a capo del progetto Manhattan per lo sviluppo della prima bomba atomica, disse nel 1946 al presidente Truman.
Si rifiutò di condurre un secondo progetto. Cominciarono ad emarginarlo e, in seguito, fu indagato per la sua vicinanza a esponenti “poco allineati” durante il periodo di caccia alle streghe de Maccartismo.
Un suo collega e collaboratore al progetto Manhattan, il fisico ungherese naturalizzato statunitense Edward Teller,
ebreo, divenne il padre della bomba termonucleare. I due diventarono acerrimi nemici.

 

A Parigi, Joliot-Curie, Nobel per la Chimica nel 1935. comunisti molto attivi politicamente. Joliot-Curie che aveva avuto incarichi di rilievo nel Partito Comunista Francese, venne sollevato dai suoi incarichi Universitari nel 1950 per le sue convinzioni politiche.
Joliot-Curie fu uno degli undici firmatari del Manifesto Russell-Einstein nel 1955.

 

 

 

Bertrand Russell, ''Il credo dell'uomo libero''Bertrand Russel, inquanto pacifista, era sul libro nero ormai da tempo. Per la sua militanza pacifista, aveva perso la sua cattedra al Trinity all’inizio della prima guerra mondiale.
In molte altre occasioni, della sua lunga ed intensa vita, è  arrestato per il suo impegno nei movimenti per i diritti umani.
Nel 1966 per investigare sull’uso della guerra in Vietnam da parte degli Stati, è  istituito il Tribunale Russell che si concentra sulla denuncia di crimini di guerra, contro la pace e contro l’umanità.

Einstein-Szilard Letter - Nuclear MuseumIl 2 agosto 1939, Einstein aveva scritto insieme a Leó Szilárd la lettera al presidente degli Stati Uniti, Franklin Delano Rooseveltper, convincerlo ad avviare la costruzione dell’atomica prima che lo facessero i nazisti, ma alla fine della guerra aveva detto “ora basta”.

Szilárd che aveva diretto insieme ad Enrico Fermi la costruzione del primo reattore nucleare e successivamente partecipò al Progetto Manhattan, nel 1947 cambiò completamente il campo di studi passando dalla fisica alla biologia molecolare.

 

 

A Parigi, dove era stato raccomandato da Enrico Fermi, Bruno Pontecorvo aveva lavorato dal 1936 con Irène Curie e Frédéric Joliot-Curie. Attratto dalla loro visione del mondo si iscrisse al PCI. Nell’agosto del 1940, dopo l’occupazione di Parigi da parte dei nazisti, era dovuto emigrare, insieme alla moglie e al fratello Gillo, negli Stati Uniti e poi in Canada perchè ebreo.
Dal 1947 si era trasferito in Inghilterra e per breve tempo partecipò al progetto della bomba atomica inglese all’Atomic Energy Research Establishment, vicino Oxford,
Il 31 Agosto !950 Bruno Pontecorvo che aveva preso una breve licenza per una vacanza in Italia scomparve insieme a tutta la famiglia. La sua improvvisa scomparsa, gettò scompiglio e preoccupazione in tutti i servizi di sicurezza occidentali, preoccupati del possibile cambio di campo e dei segreti che avrebbe potuto rivelare.
C’era, da poco, stato il caso di Klaus Fuchs, scienziato tedesco, cittadino inglese dal 1942, anch’egli comunista, che aveva partecipato al progetto delle bomba inglese e che era stato condannato per aver fornito informazioni su ricerche nucleari ai sovietici.
Si scoprì poi, solo molto tempo dopo, che lui della bomba non ne voleva più sapere e che le sue ricerche si erano dirette al decadimento del muone e ai neutrini. Oggi i suoi studi e le sue geniali intuizioni teoriche, che non fu in grado di dimostrare perchà le costosissime apparecchiature necessarie per gli esperimenti della fisica moderna non erano ancora disponibili, sono alla base delle ricerche di frontiera che si svolgono ad esempio nei Laboratori del Gran Sasso.

Della squadra dei sovietici, parliamo di uno solo per tutti. Giocò per un certo tempo un grande centravanti, Andrej Dmitrievič Sacharov, famoso nel mondo dapprima per il contributo alla messa a punto della bomba all’idrogeno.
Membro dell’Accademia delle Scienze dell’Unione Sovietica, contestò negli anni 1957-1958 gli esperimenti nucleari a scopo bellico. Dal 1970 Sacharov si buttò a capofitto nell’attivismo politico, fonfò un comitato per i diritti civili e prese le difese dei dissidenti e dei perseguitati. Per le sue attività di promozione delle libertà civili venne considerato un dissidente e subì persecuzioni, insieme alla moglie Elena Bonnėr, poiché considerato dal regime un pericolo per la stabilità dell’Unione Sovietica.
Nel 1975 ricevette il premio Nobel per la pace, ma non poté ritirarlo. Elena Bonnėr costituì il suo unico contatto con il mondo esterno. Riabilitato da Michail Gorbačëv nel 1986, rientrò a Mosca e fu eletto deputato nel 1989. Morì nella capitale russa nel dicembre dello stesso anno.

Speriamo che quel signore che noi conosciamo tutti non ci costringa a scegliere da che parte stare.

Testo: Andrea Natile
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Libri:

Bomba atomica

L' Autobiografia di Bertrand Russel - Russel Bertrand - copertina

Copertina di: Il lungo freddo


Andrea Natile

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