Nascondevano il piccolo Ettore sotto il tavolo di cucina e gli facevano calcolare prodotti, divisioni e radici.
Alla domanda quanto fa …. senza l’utilizzo di carta e penna … Ettore rispondeva con prontezza e precisione … usava solo la testa.
Si tramandano tanti aneddoti su questa sua eccezionale capacità di concentrazione la usò per tutta la sua breve vita a noi nota. Si racconta che spesso in autobus nel tragitto verso l’università, prendesse appunti sulle scatolette dei fiammiferi … segnava solo il risultato finale … i passaggi di una dimostrazione per lui erano solo dettagli, l’importante era l’idea … il calcolo per lui era rimasto un gioco.
Ne rimasero sconvolti in molti, primo fra tutti, il suo maestro, collega ed amico Enrico Fermi.
Uno dei primi importanti lavori scritti da Fermi, quando era a Roma all’Istituto di Via Panisperna, era “Un metodo statistico per la determinazione di alcune proprietà dell’atomo”, oggi noto come metodo di Thomas-Fermi. Questo modello descrive, in modo approssimato, il comportamento degli elettroni attorno a un nucleo atomico e fu scoperto in maniera indipendente dai due fisici.
