Natalia Osipova as Odette and Matthew Ball as Prince Siegf… | Flickr

Giselle è un balletto romantico in due atti del 1841; caposaldo fondamentale del repertorio della danza mondiale.

Nnacque dall’idea dello scrittore Théophile Gautier e venne poi musicato, da Adolphe-Charles Adam, celebre compositore di musiche di opere liriche e per balletto. La coreografia fu affidata a Jean Coralli; i passi della prima ballerina furono invece curati da Jules
Perrot.

L’autore del libretto, alla lettura del De l’Allemagne di Heinrich Heine rimase impressionato dalla suggestività dei luoghi descritti e soprattutto della Saga delle “Villi” (dalla radice slava Vila che significa fata), nome con il quale, nella mitologia dei popoli slavi, si designano gli spiriti di giovani fanciulle morte infelici perché tradite o abbandonate prima del matrimonio. Vendicative e spettrali, incapaci di trovare riposo eterno nella morte, ogni notte vagano in cerca dei loro traditori e li costringono, con l’aiuto di rametti di vischio apparentemente magici, a ballare convulsamente fino a provocarne la morte per sfinimento o fino a che, totalmente indeboliti, non vengano gettati in un lago nelle loro vicinanze. Alla morte del rispettivo traditore, le Villi si dileguano e con esse svanisce, finalmente placato, il fantasma della fanciulla morta per amore. Nel libro di Heine, inoltre, le Villi provano un irrefrenabile desiderio e amore per la danza, aspetto che contribuì a fare di questa leggenda la fonte di ispirazione del balletto.

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Andrea Natile

Creatore di contenuti digitali di arte, musica, storia e scienza

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