Le Suite inglesi presentano, dopo il preludio, quattro danze nazionali: un’allemanda (tedesca, come indica il nome), una courante francese o italiana, una sarabanda spagnola e una giga inglese. Alle quattro danze di base ne vengono poi aggiunte delle altre, prima della giga. Queste danze supplementari sono conosciute in Francia come galanteries. Le galanteries delle suite inglesi sono in forma di gavotta, bourrée, minuetto e passepied.

Bach iniziò la composizione di queste suite intorno al 1715 durante il suo soggiorno alla corte di Weimar, ma vennero concluse probabilmente fra il 1717 e il 1723 a Cöthen. L’autografo è perduto e ne rimangono solo le copie eseguite dagli allievi di Bach. L’attributo inglesi non è dovuto a Bach, bensì al suo biografo Johann Nikolaus Forkel, secondo cui tali suite furono forse composte per omaggiare un nobile inglese. Su una copia eseguita da Johann Christian Bach si legge infatti «Faites pour les Anglois» (Fatte per gli inglesi).

Altre ipotesi sul nome possono essere spiegate dallo stile e dalla struttura di ogni opera, che ricalca una sequenza tipica delle suite: un preludio iniziale e altri movimenti in forma di danza. Ciò era tipico dei compositori francesi residenti in Inghilterra; questo stile fu usato anche da Georg Friedrich Händel per le sue Otto suite per clavicembalo, pubblicate a Londra nel 1720. Bach le chiamò inizialmente «Préludes avec leurs Suites» (Preludi con le loro Suite), e poi «Suites avec Prélude» (Suite con Preludio). Una caratteristica di queste suite è la presenza di due danze consecutive dello stesso genere e la presenza di doubles, cioè variazioni sul pezzo precedente.

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Andrea Natile

Creatore di contenuti digitali di arte, musica, storia e scienza

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